7 Giugno 2023

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<strong>CERTIFICAZIONE PARITA&#39; DI GENERE: NUOVE MODIFICHE AL CODICE DEGLI APPALTI</strong>
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<strong><em>Decreto-Legge n.57 del 29/05/2023</em></strong>
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Il 29 maggio u.s. &egrave; stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge n&deg; 57 recante &ldquo;<em>Misure urgenti per gli enti territoriali, nonch&eacute; per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico</em>&rdquo;, in vigore dal 30 maggio.
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Il provvedimento, comprensivo di quattro articoli, prevede nuove disposizioni per la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra queste, all&rsquo;art. 2, &egrave; prevista la prima modifica al Nuovo Codice dei Contratti Pubblici relativa alla promozione della parit&agrave; di genere nell&rsquo;ambito dei &ldquo;Criteri di aggiudicazione degli appalti di lavori, servizi e forniture&rdquo; (art. 108).
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Il &ldquo;vecchio&rdquo; Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. 50/2016) prevedeva che le stazioni appaltanti indicassero il punteggio premiante attribuito ai possessori della certificazione della parit&agrave; di genere ai sensi della UNI PdR 125:2022.
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Il nuovo Codice, il D.lgs. 31 marzo 2023 n&deg; 36, nell&rsquo;intento di semplificare l&rsquo;<em>iter</em> di assegnazione dei lavori, aveva previsto all&rsquo;art. 108, comma 7, che le stazioni appaltanti potessero prevedere un &ldquo;<em>maggior punteggio da attribuire alle imprese che attestano, anche a mezzo di autocertificazione, il possesso dei requisiti di cui all&rsquo;articolo 46-bis del D.lgs. 198/2006</em>&rdquo; per la certificazione della parit&agrave; di genere. Lo stesso articolo prevedeva verifiche sull&rsquo;attendibilit&agrave; dell&rsquo;autocertificazione rilasciata dall&rsquo;aggiudicataria &ldquo;<em>con qualsiasi adeguato mezzo</em>&rdquo;.
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Come rilevato da diversi enti preposti alla certificazione, la verifica &ldquo;<em>dell&rsquo;attendibilit&agrave; dell&rsquo;autocertificazione</em>&rdquo;, in assenza di criteri chiari per la valutazione dei requisiti, e attuabile &ldquo;<em>con qualsiasi adeguato mezzo</em>&rdquo;, poneva un problema soprattutto per le stazioni appaltanti di dimensioni ridotte, considerata la possibile difficolt&agrave; di reperimento di competenze adeguate alla verifica.
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Tali osservazioni sono state accolte e recepite dal Decreto-legge 29 maggio 2023 n&deg; 57 che prevede nuove modalit&agrave; con cui le imprese possono attestare l&#39;adozione di politiche di parit&agrave; al proprio interno. All&#39;art. 108, comma 7, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, il quinto ed il sesto periodo sono sostituiti come segue:
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<em>&ldquo;Al fine di promuovere la parit&agrave; di genere, le stazioni appaltanti prevedono nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, il maggior punteggio da attribuire alle imprese per l&#39;adozione di politiche tese al raggiungimento della parit&agrave; di genere comprovata dal possesso della certificazione della parit&agrave; di genere di cui all&#39;articolo 46-bis del codice delle pari opportunit&agrave; tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198.&rdquo; </em>
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Torna quindi il riferimento alla certificazione rilasciata da enti accreditati secondo la procedura UNI PdR 125:2022.
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<strong>Ad maiora</strong>
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<strong>Il Presidente<br />
Fabio Triunfo&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;</strong>
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(*) <strong>Rubrica riservata agli iscritti nell&rsquo;Albo dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Napoli. E&rsquo; fatto, pertanto, divieto di riproduzione anche parziale. Diritti legalmente riservati agli Autori</strong>
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<strong>FT/FC</strong>
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Modificato: 1 Agosto 2023