7 Luglio 2021

Ripreso in Commissione Giustizia della Camera l’iter legislativo per l’approvazione del Disegno di Legge, AC 3179, sull’Equo Compenso Professionale. “Professioni Italiane”, l’associazione che comprende gli Ordini Professionali che appartengono a C.U.P. e R.P.T., chiede al Parlamento una normativa chiara, inequivocabile ed erga omnes.  

 

Sull’equo compenso abbiamo profuso tante energie ad iniziare dall’intervento del Presidente Edmondo Duraccio, nel corso del Congresso Nazionale degli Ordini svoltosi a Napoli ad Aprile del 2017 presso il Teatro Augusteo. Ci fu la disamina dell’art. 36 della Costituzione, la sua estendibilità al lavoro autonomo-professionale, la necessità di un equo compenso per le prestazioni d’opera rese dai professionisti quanto meno conforme ai “parametri” di cui alla Riforma delle Professioni.

Poi una legge “di principi” ma poca cosa se si guarda all’aspetto attuativo poiché finalizzata “solamente” ai grandi appalti per non parlare di bandi di gara con previsione di lavoro libero-professionale a costo zero!!

Ed ecco che i vertici di tutte le professioni ordinistiche hanno ripreso la strada della politica dopo averne parlato negli Stati Generali delle professioni coinvolgendo trasversalmente tutte le forze politiche.

E’ stato presentato un DDL, AC 3179, in subiecta materia che, da qualche giorno, ha ripreso l’iter di disamina in Commissione Giustizia della Camera.

L’associazione “Professioni Italiane”, cui aderiscono gli Ordini Professionali che fanno capo al C.U.P. e a R.P.T., ha chiesto al Parlamento una normativa chiara e inequivocabile per imprese e pubbliche amministrazioni.

Secondo i nostri Rappresentanti, l’Equo Compenso deve essere applicato indistintamente a tutte le imprese e le Pubbliche amministrazioni SENZA LIMITAZIONE O SELEZIONE ALCUNA.

Il principio dell’equo compenso, infatti, va esteso a tutte le realtà economiche e non limitato, come previsto dall’articolo 2 del ddl, solo alle imprese che nel triennio precedente al conferimento dell’incarico abbiano occupato alle proprie dipendenze più di sessanta lavoratori o presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro.

Siamo molto soddisfatti dell’accelerazione che il Parlamento ha inteso dare ad un tema così sentito all’interno della comunità degli ordini professionali. La ripresa economica che si è innescata nelle ultime settimane, dopo un lungo periodo di crisi, rischia di creare degli effetti distorsivi del mercato a sfavore del professionista. Per questo motivo è quanto mai necessario e urgente un quadro di riferimento legislativo inequivocabile”, ha spiegato Armando Zambrano, presidente di Professioni Italiane.

Chiediamo al Parlamento”, ha aggiunto Marina Calderone, vicepresidente dell’associazione, “di calare questo provvedimento nella realtà del nostro Paese che non è quello preso in considerazione generalmente dalla legislazione europea”. Professioni Italiane ha auspicato che, in una rinnovata stagione di riforme, si possa arrivare al più presto all’approvazione di un provvedimento determinante per il futuro delle professioni.

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 2 Agosto 2023