27 Agosto 2020

 

Decreto “Agosto” ed interventi idonei ad arginare la perdita di posti di lavoro al termine del divieto di licenziamento ovvero ad incentivare nuove assunzioni. La Presidente del CNO, Marina Calderone, ha rilasciato una importante intervista sul settimanale “L’Economia del Corriere della Sera” con cui esprime un giudizio sull’efficacia di tali misure oltre al ruolo delle Libere Professioni ed alla necessità di misure di sostegno per il rilancio delle stesse.

 

Se qualcuno avesse avuto dei dubbi sul ruolo dei Consulenti del Lavoro e della loro funzione nei confronti dell’opinione pubblica (id: unica interfaccia per i problemi del lavoro e dell’occupazione), leggendo l’intervista di Marina Calderone, Presidente del CNO, al settimanale “L’Economia del Corriere della Sera” si sarà reso conto di come sia ascoltato dai media il pensiero della Categoria in subiecta materia.

Il tutto, come è ormai di universale conoscenza, ha preso le mosse dal varo dell’ultimo decreto legge per il sostegno e il rilancio varato il 14 agosto 2020 e recante il numero 104, in vigore dal 15 agosto.

E’ un decreto omnibus che spazia dalle ulteriori 18 settimane di Cassa integrazione a valere dal 13 luglio o in alternativa ad uno storno contributivo al mantenimento per egual periodo del divieto di licenziamento, dall’erogazione di varie altre indennità al pensiero di una misura strutturale di decontribuzione per tutte le imprese del mezzogiorno.

Saranno misure efficienti? Argineranno la paventata “macelleria sociale” al termine del divieto di licenziamento? Saranno foriere di nuove occupazioni?

E chi, se non la Presidente Marina Calderone, ne poteva discutere con Isidoro Trovato, noto giornalista economico sulle colonne del settimanale “L’Economia del Corriere della Sera”.

La Presidente ha esordito col dire “Nel suo complesso gli obiettivi perseguiti dal provvedimento – da una parte arginare la perdita di posti di lavoro a causa dell’epidemia da Covid-19 e dall’altra incentivare nuove assunzioni attraverso l’introduzione di sgravi contributivi – sono condivisibili”.

Negativo, invece, per la Calderone il giudizio sugli strumenti scelti per perseguire tali obiettivi: non appaiono efficaci.

Non solo un giudizio negativo sulle misure ma anche una accorata e determinata motivazione: “Gli incentivi all’occupazione da soli non bastano se non si creano le condizioni per una ripresa effettiva del settore produttivo. Ragionare in questi termini appartiene alla logica del blocco dei licenziamenti: si sposta solo il problema più avanti nel tempo. Deve sempre prevalere il principio “Il lavoro non si crea e non si mantiene per decreto”.

Ed è proprio sulla portata degli effetti della fine del divieto di licenziamento che la Presidente Calderone si è soffermata:” Tutto dipenderà dall’andamento dell’economia che, mai come in questo momento, presenta molte incertezze. Tuttavia, le previsioni non sembrano rassicuranti. Il lockdown ha messo in ginocchio interi settori. Questi ultimi o si sostengono con interventi mirati o molte aziende saranno costrette alla chiusura definitiva. E’ indispensabile tornare ad avere leggi immediatamente applicabili senza la necessità di dover ricorrere ad interpretazioni successive sempre foriere di criticità”.

Molto interessante la disamina fatta dalla Presidente sul Recovery Fund che potrebbe dare un tocco di modernità al mondo del lavoro: “Il nostro Paese dovrebbe essere uno dei principali beneficiari di questi fondi. Ma per averli dovrà predisporre progetto e strategie in linea con le priorità dell’U.E.. Ad esempio: investimenti nel digitale, inclusione sociale, sostegno al mondo delle imprese, protezione per i lavoratori, vera semplificazione burocratica, lotta all’evasione e quant’altro. Fra queste macro riforme credo entri di diritto il passaggio dalle politiche passive a quelle attive. Quelle più in grado di rispondere alle esigenze di inclusione sociale e di permanenza in un mondo del lavoro in continua evoluzione”.

La parte finale dell’intervista è stata riservata al ruolo delle libere professioni in questo progetto di trasformazione economica.

Chiara la risposta della Presidente: “Se pensiamo solo alle domande di Cassa Integrazione, i C.d.L. ne hanno inviato oltre il 90% lavorando giorno e notte anche nei festivi. Ma dobbiamo ancora una volta evidenziare la scarsa considerazione che è stata riservata al comparto nei vari provvedimenti che hanno distribuito aiuti e sostegni ad altre categorie di soggetti. A cominciare dall’esclusione per gli iscritti agli Ordini dal contributo a fondo perduto, concessi, invece, alle imprese. Su questo punto sia il C.U.P. che la R.P.T. non faranno mancare la loro voce a tutela di milioni di professionisti che, in questi mesi di enorme difficoltà, hanno continuato a garantire servizi ed assistenza ai cittadini italiani”.

Queste considerazioni della Calderone rappresentano il sentimento di 28.000 Consulenti del Lavoro per cui prepariamoci, e per colpe non nostre, a vivere un autunno infuocato e non certo dal punto di vista meteo.

Buon Lavoro

Ad maiora

                                        IL PRESIDENTE

                                  EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

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Modificato: 3 Agosto 2023