3 Dicembre 2019

Assemblea del CPO del 22 e 23 novembre 2019 presso l’Antonianum di Roma. Anteprima del Festival del Lavoro 2020. Ulteriori dettagli sull’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sul “lavoro autonomo”, sulle sue “difficoltà” e per come siamo trattati dal Governo.

 

Nel n.87/2019 del 25 novembre 2019 della presente Rubrica vi abbiamo sottoposto un ampio report informativo sull’interessante Assemblea del CPO svoltasi a Roma presso il Centro Congressi Antonianum di Via Manzoni, 1, il 22 e 23 novembre scorsi preceduti dall’assoluta novità dell’Anteprima del Festival del lavoro 2020 che ha occupato l’intera mattinata del giorno 22.

Abbiamo assistito a tavole rotonde di politici e parlamentari, interventi de visu di leader di partiti sul futuro del nostro Paese, sulla legge di Bilancio, sull’economia, sulla ripresa, sul lavoro ed occupazione, sul costo del lavoro.

In quella circostanza, come anticipato nel numero precedente di questa Rubrica, è stata presentata un’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sul lavoro autonomo le cui risultanze sono state, poi, riprese dalla Presidente Marina Calderone per proporre agli illustri intervenuti “il grido di dolore” dei lavoratori autonomi che, certamente, non escono gratificati dalla Legge di Bilancio dell’anno prossimo e dal decreto legge fiscale ad essa collegato.

Eppure siamo una buona percentuale del “PIL”, assicuriamo posti di lavoro e veniamo “maltrattati” dalle istituzioni nonostante le difficoltà ed i disagi che affrontiamo quotidianamente oltre a quella mole di adempimenti, in regime di sussidiarietà (a volte irrazionali), a beneficio della Pubblica Amministrazione.

Val la pena ed è giusto riproporre alcuni “importanti” aspetti dell’indagine svolta dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro.

Con oltre 5 milioni di lavoratori autonomi, l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di occupati in proprio. L’incidenza sul totale è la più alta anche fra i giovani: su poco più di 4 milioni di occupati tra i 25 e i 34 anni, il 16,3% svolge un lavoro autonomo contro una media UE del 9,4%.

Eppure, essere lavoratori autonomi in Italia è un’impresa non priva di ostacoli: 9 autonomi su 10 (89,9%) lamentano la presenza di notevoli difficoltà nello svolgimento del proprio lavoro.

Sebbene la platea dei lavoratori autonomi è mediamente più istruita di quella dei dipendenti, specie tra i più giovani (il 37,2% degli autonomi è laureato rispetto al 27,9% dei dipendenti), e molto presente nel settore terziario, la propensione a mettersi in proprio si riduce sempre di più.

Fra il 2009 e il 2018, complici il calo demografico e le maggiori difficoltà di accesso al mercato del lavoro, gli autonomi sono diminuiti del 5,14%.

Questo perché continuano a mancare interventi a loro sostegno: da ultimo il disegno di legge di Bilancio 2020 che sembra dimenticare l’apporto che il lavoro autonomo fornisce allo sviluppo e all'occupazione del Paese (il 21,7% a fronte di una media europea del 14,3%).

In testa alle criticità degli autonomi italiani c'è il carico burocratico (il 25,8% contro il 13,1% della media europea), seguito dall’instabilità degli incarichi e dei committenti (il 21,6% contro il 12,3%) e dal ritardo dei pagamenti (il 20,2% contro l’11,7%).

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023