18 Novembre 2019

Si è svolta il 13 novembre scorso a Bruxelles la “Giornata delle Professioni Liberali 2019” organizzata dal C.E.S.E. (Comitato Economico e Sociale Europeo) nel quale la ns. Presidente, Marina Calderone, è portavoce delle Libere Professioni. Si è discusso di Intelligenza Artificiale e sul ruolo dei Professionisti al centro della trasformazione tecnologica. Un tema abbastanza scottante che coinvolge tutti i Professionisti a tutela della loro autonomia specie nei rapporti con il cliente.

 

Il 13 novembre scorso si è svolta a Bruxelles la “Giornata delle Professioni Liberali 2019” sotto l’egida e con l’organizzazione del C.E.S.E. (Comitato Economico e Sociale Europeo) del quale fa parte la ns. Presidente, Marina Calderone, che ne è anche la portavoce per quanto attiene alle Libere Professioni.

E’ stata quella del 13 novembre una giornata importante in proiezione del ruolo, nel futuro tecnologico che avanza a passo spedito, delle libere professioni che dovranno fronteggiare ed integrarsi con le trasformazioni tecnologiche valutando e dominando l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro professionale specie in considerazione del ns. ruolo nella tutela dei diritti dei cittadini.

Il processo di “Digitalizzazione” e “l’intelligenza artificiale” stanno producendo una rivoluzione epocale sul mondo del lavoro e delle libere professioni, il cui esito sarà fortemente condizionato dalla diffusione di questi due elementi nei diversi settori e fra le varie comunità professionali.

Da un lato, la diffusione delle nuove tecnologie sta producendo una nuova domanda di servizi professionali, a cui il mercato è chiamato a rispondere. Dall’altro lato, invece, l’incorporazione dell’AI (Intelligenza Artificiale) nell’attività professionale genera interrogativi sulla componente “intellettuale” del lavoro, che rischia sempre più di essere affiancata o sostituita da quella tecnologica, con implicazioni evidenti nell’attività del professionista e nella sua relazione con il cliente.

Da qui l’ampio dibattito sviluppatosi il 13 novembre scorso nel Convegno C.E.S.E. di Bruxelles sulle opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale, sull’impatto delle nuove tecnologie sulla comunicazione, la trasparenza e la qualità dei servizi professionali, ma anche sulla capacità delle professioni di proteggere gli interessi e i diritti fondamentali dei cittadini. L’impatto in chiave sostitutiva dell’AI è già visibile nelle professioni ad alta qualificazione. Si pensi, ad esempio alle implicazioni generate dalla blockchain nel lavoro di notai e avvocati – dalle transazioni immobiliari alle certificazioni delle identità digitali agli smart contract – oppure all’utilizzo in ambito giornalistico e tecnico di droni con cui effettuare rilevazioni sui territori. Tutti esempi di una tecnologia destinata a produrre una domanda di servizi del tutto nuova, inerente la progettazione di sistemi di rilevazione, acquisizione, il monitoraggio e il trattamento di dati, e che richiede al tempo stesso

competenze nuove e altamente qualificate, che implicano capacità critica e analitica, creatività: elementi distintivi del lavoro professionale.

In che modo, quindi, il professionista può vincere la sfida dettata dalle nuove logiche di approccio al mercato, ampliare le sue opportunità professionali e fronteggiare la concorrenza tecnologica?

Innanzitutto anticipando e accompagnando questo cambiamento economico e sociale con la realizzazione di soluzioni innovative, che rendano più accettabili e sostenibili gli effetti derivanti da questo processo. Ma non solo. É necessario che i professionisti comunichino ai clienti e ai cittadini, attraverso le loro attività, le informazioni di cui sono in possesso sulle opportunità e i rischi legati all’AI, così da accrescerne il livello di consapevolezza e di tutela dei loro diritti.

Si pensi ai contesti lavorativi ad alta intensità tecnologica, dove l’uso massivo di dati – dalle performance individuali, fino agli spostamenti, alla localizzazione – creano enormi problemi in termini di tutela dei diritti del lavoratore.

Ed ecco il messaggio che è uscito dal Convegno C.E.SE. di Bruxelles dalle parole della ns. Presidente Marina Calderone.

Le tematiche della digitalizzazione e Intelligenza Artificiale procurano la necessità di promuovere le potenzialità dei professionisti, che rappresentano un concentrato di conoscenze preziosissimo con cui supportare gli interventi normativi che si renderanno necessari e che implicano conoscenze sempre più specialistiche in ambito tecnico e tecnologico, giuridico e lavoristico.”

Ancora più esplicita la ns. Presidente quando, a fronte di tale scenario non tanto futuro ma già alle porte, circa il ruolo delle libere professioni e dei professionisti: “Nello scenario che si va delineando in tema di digitalizzazione e intelligenza artificiale, i liberi professionisti possono ricoprire un ruolo chiave, di leadership nella trasformazione in corso, proprio in virtù di quell’insieme di conoscenze e competenze ad altissima qualificazione che possiedono”.

“Tali conoscenze – ha proseguito – sono le uniche in grado di controllare, arginare ed evitare gli effetti di uno sviluppo tecnologico indesiderato, favorendo così il più possibile la creazione di un clima di fiducia verso l’intelligenza artificiale”.

Ergo, spetta a noi professionisti diffondere sia le opportunità che i rischi della digitalizzazione promuovendo una regolamentazione efficace nei diversi ambiti di applicazione delle nuove tecnologie. Solo così i cittadini potranno sentirsi più tutelati.

Il C.E.S.E., proprio per queste finalità, presenterà alcune linee-guida per un corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nella società.

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023