5 Dicembre 2018

Altra riunione della Commissione del CNO con i vertici dell’INPS in data 08 novembre 2018. Report informativo della Presidente Calderone ai Presidenti dei CPO con nota Prot. 0011584/U/Comunicati e Notizie del 3 dicembre 2018. In merito al Cassetto Bidirezionale si confermano le criticità nelle sedi metropolitane. Numerose altre tematiche affrontate dalla Commissione del CNO tra cui anche la doglianza per la carenza di informazioni sullo 0,50% di aumento contributo Naspi per il tempo determinato ex Decreto Dignità.

 

Il nostro CNO, attraverso l’apposita Commissione, procede negli incontri periodici con la Direzione Generale INPS su tutte le criticità e tematiche segnalate dai vari CPO. Anche al termine della riunione del 08 novembre scorso, di cui al Report Informativo inviatoci dalla Presidente Calderone con nota Prot. 0011584 del 3 dicembre scorso, emerge un quadro di difficoltà, relativamente al cassetto bidirezionale e ai tempi di risposta specie nelle sedi delle città metropolitane. E Napoli, purtroppo, ne è un esempio calzante. Se è vero, infatti, che le altre sedi della provincia, da Castellammare a Nola, dal Vomero a Pozzuoli, sembrano aver imboccato la strada del costante miglioramento rispetto ai dati del passato, le criticità sono essenzialmente nella sede di Via Alcide De Gasperi.
Ed ecco le risultanze dell’incontro tra il CNO e la D.G. INPS contenute nel report informativo di cui in premessa:  

1) Aggiornamento sui rapporti tra Sedi Provinciali INPS e Consigli Provinciali dell’Ordine.

Dall’esame dell’ormai consueto Report INPS, redatto su base sia regionale che provinciale, sull’utilizzo dei Cassetti previdenziali bidirezionali e il relativo rispetto dei tempi di risposta, oltre che sull’andamento degli appuntamenti, sono emersi dei dati di efficienza in costante miglioramento. Rimangono delle criticità nelle DC Metropolitane, per cui l’INPS sta continuando l’opera di intervento al fine di migliorare i tempi di risposta. La Categoria si è resa disponibile a collaborare, ma nel contempo ha rilevato come questi dati statistici non corrispondano con l’effettiva percezione che i Colleghi hanno sul territorio. Si continuano, infatti, a denunciare: appuntamenti non rispettati, risposte non confacenti, impossibilità di dialogo, farraginosità delle procedure, ecc..
A tale scopo si ribadisce ancora una volta l’importanza che ciascun Consiglio Provinciale si attivi verso la singola sede INPS al fine di confrontarsi, nell’ambito dei tavoli territoriali, per verificare l’impatto concreto del processo di miglioramento e suggerire eventuali correzioni.
Inoltre, è necessario che sugli esiti dei confronti svolti a livello territoriale, soprattutto in presenza di criticità, sia data tempestiva comunicazione al Consiglio Nazionale, al fine di proseguire il confronto a livello di Tavolo tecnico nazionale, con le opportune informazioni sulla reale situazione a livello locale.

2) Gestione DM VIG – Gestione Assegni Nucleo Familiare.

Sta proseguendo l’attività da parte dell’INPS per l’attivazione di una procedura automatica che avvisi, nel Cassetto e con e-mail al Consulente del Lavoro, dell’avvenuta emissione di un DM VIG, al fine di evitare la necessità di consultazione continua.
Di particolare importanza è stata l’anticipazione da parte dell’Istituto di una importante innovazione che interesserà la procedura ANF nei prossimi mesi.
A seguito sia di un intervento del Garante della Privacy, sia dell’emersione di notevoli criticità nell’erogazione di ANF, l’Istituto introdurrà una nuova procedura per il riconoscimento degli Assegni al Nucleo Familiare. In buona sostanza, tale riconoscimento diventerà una prestazione a richiesta dei lavoratori. Dalle prime anticipazioni emerse la procedura si dovrebbe sviluppare dal prossimo mese di gennaio 2019 per poi diventare definitiva con la scadenza del 1 luglio 2019. Prevedrà la richiesta diretta del lavoratore all’INPS degli ANF, l’analisi da parte dell’Istituto e la comunicazione all’azienda datore di lavoro, dell’importo giornaliero da liquidare al lavoratore e da conguagliare in UNIEMENS, liberando così il datore di lavoro da qualsiasi onere e responsabilità in merito al riconoscimento degli ANF.
Tale procedura consentirà all’INPS un diretto controllo della veridicità delle dichiarazioni dei lavoratori tramite l’incrocio dei dati con l’Agenzia delle Entrate, i Comuni e le altre Amministrazioni Pubbliche.
Il Consiglio Nazionale monitorerà gli sviluppi e darà informazione alla Categoria in merito a tale nuova procedura.

3) Note di rettifica per recupero CIG e contributo addizionale.

L’INPS sta proseguendo nella gestione delle problematiche emerse in merito all’emissione di migliaia di note di rettifica per recupero di CIG e di contributo addizionale.
Come anticipato, al fine di fronteggiare i disagi causati ed escludere che note di rettifica non dovute creino problemi al rilascio del DURC, l’Istituto ha predisposto una ulteriore proroga di 30 giorni, con decorrenza dal 15 novembre 2018, della scadenza di tali note, per consentire così la risoluzione di tutte le problematiche emerse.

4) Implementazione Cassetto Previdenziale. Consultazione Stringa contributiva.

Si tratta di due strumenti che consentiranno ai Consulenti del Lavoro un migliore utilizzo dei dati presenti nel sito INPS, al fine di una più efficace gestione delle posizioni aziendali.
In particolare, è stata fissata entro la fine dell’anno la possibilità di visualizzare nel Cassetto Previdenziale i dati aziendali del CSC e del CA, con tutte le variazioni storiche, prima disponibili solo alle aziende che avevano inviato un DM/10 al dicembre 2012.
Per quanto riguarda invece la consultazione della cosiddetta Stringa Contributiva, che in pratica sarà un tabellare per aiutare nel calcolo dei contributi e delle note di rettifica, si dovrebbe avere la possibilità di consultazione già a metà dicembre

5) Delega Unica – Delega Pubblico Impiego – Gestione Separata.

L’Istituto ha proseguito l’attività inerente la procedura di Delega Unica al professionista.
Tale procedura consentirà l’accesso completo alle varie gestioni, consentendo così l’entrata in funzione anche della procedura VERA (di verifica completa della situazione aziendale) e delle dilazioni uniche nelle varie gestioni. La Delega Unica dovrebbe entrare definitivamente a regime entro il mese di febbraio 2019.
Rimarrà per il momento esclusa dalla Delega Unica, la Delega per la gestione del Pubblico Impiego, che presenta più criticità in considerazione della necessaria integrazione con le procedure ex INPDAP. Tale procedura dovrebbe invece entrare in vigore dal prossimo giugno 2019.
L’INPS ha confermato che sta proseguendo nell’attività per la migliore gestione delle procedure della Gestione Separata. Si dovrebbe avere un sostanziale miglioramento dell’operatività, con la gestione anche del massimale contributivo. Tale attività dovrebbe essere completata entro il mese di aprile 2019.

6) Gestione delle quote contributive a carico lavoratori in presenza di Avvisi di Addebito e relative rateizzazioni.

In merito alla delicata questione del versamento delle quote a carico dei lavoratori richieste dall’INPS in presenza di Avvisi di Addebito e di relative rateizzazioni, l’Istituto ha fornito alla Commissione le necessarie istruzioni, che si riportano nell’appendice di seguito.
La questione necessita di particolare attenzione, in considerazione di possibili risvolti di carattere penale, collegati al presunto mancato versamento delle quote a carico dei lavoratori, pur in presenza di versamenti rateali.

7) Ritardi nella pubblicazione di Circolari e Messaggi.

È ancora in fase di studio la Circolare in merito alle problematiche poste dal “Decreto Dignità”, con particolare riferimento all’aumento progressivo pari allo 0,50% del contributo addizionale sui rinnovi dei contratti a tempo determinato. Sono state segnalate le forti perplessità in merito a tale gestione (gestione degli arretrati, dei lavoratori stagionali rinnovati di anno in anno, ecc.) e si è chiesto di intervenire sul Ministero per rivedere l’orientamento assunto da quest’ultimo, ritenuta un’inutile complicazione per i datori di lavoro.
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Le risultanze della riportata nota del CNO si concludono con un’appendice che riteniamo, egualmente, di riproporre testualmente:
Quote a carico lavoratore e rateizzazioni
In presenza di AVA e diffida a pagare le quote a carico dei lavoratori occorre creare raccordo con Agente della Riscossione per determinare l’effettivo carico.
Premesso che il procedimento relativo al recupero coattivo della contribuzione dovuta tramite AdR e il procedimento di contestazione dell’illecito amministrativo/penale sono procedimenti distinti, con tempistiche differenziate, si rappresenta che qualora la diffida notificata al legale rappresentante p.t. abbia ad oggetto quote a carico affidate all’AdR, oggetto di rateizzazione, il contribuente potrà/dovrà rivolgersi all’AdR per conoscere l’imputazione effettuata delle rate già versate (capitale, sanzioni, interessi, oneri di riscossione, spese per procedure esecutive) e, tenuto conto di quanto imputato a titolo di capitale, calcolare la differenza tra quanto richiesto con la diffida e quanto già pagato a titolo di capitale all’AdR sulle singole partite di credito comprese nell’avviso di addebito.
Tale differenza, ove presente, dovrà essere versata al medesimo AdR entro 3 mesi dalla contestazione o dalla notifica di accertamento della violazione, con formale richiesta di imputazione del  versamento effettuato in conto del codice tributo che identifica nell’avviso di addebito il contributo affinché sia rispettato il disposto dell’art. 2, comma 1 bis, seconda parte, del D.L. n. 463/1983 (Il datore di lavoro non è punibile, né assoggettabile alla sanzione amministrativa, quando provvede al versamento delle ritenute entro tre mesi dalla contestazione o dalla notifica dell’avvenuto  accertamento della violazione).
Si rammenta che comunque l’agente della riscossione esigerà in proporzione al pagamento gli oneri di riscossione dovuti per legge. Pertanto il versamento da effettuare presso l’AdR dovrà essere sempre maggiore di quanto oggetto della diffida come peraltro è stato precisato nelle indicazioni di pagamento riportate nella diffida.
La diffida espone nelle modalità di pagamento sia il numero dell’avviso di addebito sia la partita riferita al contributo del periodo di riferimento.
I codici tributo sui quali va chiesta l’imputazione, su ciascun periodo, sono: 8050 per le quote inserite nelle denunce per aziende uniemens
8124 per le quote inserite nelle denunce aziende agricole
8325 per le quote inserite nelle denunce emens gestione separata

A seguito del pagamento delle quote a carico, la rateazione presso l’Agente della Riscossione potrà essere rimodulata.

Fin qui la nota del CNO che vi preghiamo di approfondire. Per quanto riguarda, invece, i rapporti con le sedi INPS di Napoli e Provincia, nel mentre con la sede Metropolitana diretta dal Dott. Bonanni abbiamo instaurato la sana abitudine di incontri periodici (alla luce proprio delle raccomandazioni del CNO), con le altre sedi, coordinate dal Dr. Bafundi, tutto tace: non ci sono rapporti. L’ultimo (tempestoso) incontro fu quello che portò alla disdetta dei protocolli d’intesa.  
Da allora sono stati interrotti tutti i rapporti nonostante qualche messaggio di futuro incontro fattoci recapitare. E di questo ne è a conoscenza sia il CNO che la Direzione Generale dell’INPS. Noi, comunque, vi preghiamo di volerci segnalare tutte le criticità che riscontrate nell’esercizio quotidiano della professione sia nella sede metropolitana di Via De Gasperi che in quelle altre sedi.
Buon lavoro
Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.
ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023