7 Agosto 2018

Fermo e determinato comunicato stampa del CNO dal titolo “Giù le mani dalla Legge 12/1979”. Era il minimo che si potesse e dovesse fare dopo che un’associazione sindacale di altro Ordinamento Professionale si era candidata ad un percorso di ammodernamento della Legge 12/79 offrendosi per riscriverla.

 

Quando il 01 Agosto scorso l’abbiamo letto abbiamo subito pensato ad un mondo che va alla rovescia. Eppure non avevamo battuto ciglio quando l’anno scorso avevamo letto una “proposta di legge” molto articolata nella presentazione “agli Onorevoli Signori Deputati” ma composta di un solo articolo in cui sic et simpliciter si attribuivano alcune nostre riservate prerogative a Commercialisti. Ed il parlamentare, napoletano, si interrogava, nella presentazione, sul perché i Commercialisti, pur essendo ”legittimati dall’art. 1 della legge 12/1979”, non potevano ospitare praticanti per la professione di Consulente del Lavoro, sul perché non potevano assistere lavoratori o datori nel tentativo obbligatorio di conciliazione previsto dalla legge 92/2012 in previsione di un licenziamento di natura economica, sul perché non potevano asseverare le aziende sotto il profilo retributivo e contributivo, sul perché non potevano trasmettere telematicamente le dimissioni certificandone la volontà, sul perché i loro consigli territoriali non potevano certificare i contratti.

E ci fermiamo qui ma ci sarebbero un’altra decina di perché ma non vogliamo tediarvi.

Del pari non vi abbiamo tediato quando Commercialisti e Avvocati se ne sono usciti dal CUP Nazionale o a Napoli è stata fatta una Consulta Unitaria delle Professioni intitolata a Maurizio de Tilla dove non ci siamo noi, i Notai, gli Ingegneri, i Geometri, gli Architetti, i Periti Industriali, Assistenti Sociali, i Medici, i Farmacisti ed invero neanche gli Avvocati.

Abbiamo tentato la strada dell’unitarietà scrivendo a tutti i Presidenti evidenziando l’importanza “politica” del CUP, chiedendo formalmente di inserire nello statuto che la Consulta “De Tilla” si riconosceva nel CUP. Al secondo movimento di spalle non ci siamo andati più.

E che dire quando i Commercialisti hanno iniziato a fondare al loro interno i “commercialisti del lavoro”?

Quasi fosse uno step by step, il 01 Agosto un sindacato degli avvocati del lavoro presenta al Ministro un promemoria la cui seconda parte è titolata “razionalità della professione dei Consulenti del Lavoro” dove si ripercorrono tutti quei “perché” quasi che bastasse una comunicazione all’Ispettorato per essere Consulenti del Lavoro e non un praticantato specifico ed un esame di stato seguito dall’iscrizione all’Ordine dei CDL: COSA CHE LORO NON SONO!!!

Parossistica la conclusione del loro documento: “Gli Avvocati giuslavoristi, in piena sintonia con tutte le componenti della professione forense e con i dottori Commercialisti, restano a disposizione degli Uffici del Ministero e dei suoi collaboratori per ogni eventuale supporto o contributo, inclusa la predisposizione di una bozza di articolato”.

Sì, avete compreso bene, costoro (e non è offensivo) vogliono scrivere e correggere le tante difformità circa prerogative attribuite agli iscritti nell’albo del CDL.

Ma quanta bontà d’animo, quanta sussidiarietà!!!

Il 2 Agosto il ns. CNO ha diramato un comunicato stampa dal titolo “GIU’ LEMANI DALLA LEGGE 12/79” che così continua:

La Legge 12/79 è la norma che regolamenta la professione e l'ordinamento dei Consulenti del Lavoro, sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro e d'intesa con il Ministero di Giustizia.

Basta leggere l'articolato della legge istitutiva dell'Ordine per scoprire queste due verità. Non si comprende come associazioni sindacali di altre categorie professionali possano candidarsi a partecipare a un percorso di ammodernamento della Legge 12/79, ipotizzando sinanco di contribuire a riscriverla. Detta normativa parte da un presupposto basilare: per potere fregiarsi del titolo di Consulente del Lavoro è necessario fare il praticantato e sostenere l'apposito esame di stato.

Altre scorciatoie non sono previste e il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, unico organo abilitato all'interlocuzione istituzionale in materia, vigilerà affinché non ne vengano surrettiziamente introdotte”.

Tutti quei perché, colleghe e colleghi, avevano una risposta: erano, SEMPLICEMENTE, prerogative riservate, ESCLUSIVAMENTE, agli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro, cioè gente come voi, come noi, che hanno fatto un praticantato per Consulenti del Lavoro, hanno superato un esame di stato di abilitazione all’esercizio della professione e si sono iscritti all’Albo dei CDL.

Chi, iscritto in altri Albi, non può pretendere di voler fare ciò che il legislatore ha voluto attribuire, come FUNZIONE, SOLAMENTE a chi è iscritto nell’Albo dei Consulenti del Lavoro e giammai a chi con una letterina all’Ispettorato pretende di essere equiparato ad un Consulente del Lavoro.

Ci sono i pianeti ed i satelliti.

Buon lavoro
Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 (*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023