9 Gennaio 2023

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato il piano nazionale triennale (2023-2025) per contrastare il lavoro sommerso. E’ contenuto nel D.M. 221 del 19 dicembre 2022
 

La ns. Categoria ha nel proprio DNA la legalità del lavoro e l’etica dello stesso affinchè sia concessa dignità ai lavoratori.

Tra gli elementi che caratterizzano la legalità ritroviamo ovviamente il rispetto delle norme contenute nei CCNL e nelle Leggi relativamente alla disciplina del rapporto di lavoro, alla retribuzione proporzionata, equa e sufficiente ed alle Assicurazioni Sociali Obbligatorie.

Il fenomeno del lavoro nero lo combattiamo trasmettendo ai nostri clienti l’importanza di un mercato del lavoro onesto basato su di una concorrenza leale caratterizzata dalla “qualità”.

Il Ministero del Lavoro non è da meno!!

Un Piano nazionale per contrastare il lavoro sommerso per il triennio 2023-2025 è stato adottato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il decreto n. 221 del 19 dicembre scorso, disponibile nella sezione Pubblicità Legale del portale ministeriale e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Dopo l’analisi del fenomeno con grafici e tabelle a supporto, il Dicastero di Via Veneto illustra le azioni del programma per contrastare il lavoro sommerso nei diversi settori dell’economia.

In linea con le indicazioni del PNRR – si legge in premessa – il Piano delinea le azioni per affinare le tecniche di raccolta e modalità di condivisione dei dati sul lavoro sommerso, per incentivare la conoscenza dell’evoluzione del fenomeno da parte di tutte le Autorità competenti, nonché la creazione di reti interistituzionali di cooperazione, anche informatica, tra le stesse Autorità al fine di condividere il patrimonio informativo sul lavoro sommerso, monitorare e prevenire scenari di irregolarità.

Tra gli altri obiettivi del Piano, l’introduzione di misure dirette e indirette per trasformare il lavoro da sommerso in regolare, in maniera che i benefici dell’agire nell’economia regolare superino i costi del continuo operare nel sommerso; la realizzazione di una campagna informativa rivolta a datori di lavoro e lavoratori, con il coinvolgimento attivo delle parti sociali, in linea con le recenti iniziative di sensibilizzazione sul tema adottate dalla Commissione Europea; la creazione di una struttura di governance che assicuri un’efficace implementazione delle azioni ed il monitoraggio sull’attuazione delle misure.

L’attuazione del Piano – chiarisce il Ministero – seguirà i tempi indicati nel cronoprogramma previsto dal decreto e contempla il raggiungimento di due target quantitativi quali l’incremento nella misura almeno del 20% del numero di ispezioni rispetto al periodo 2019-2021 entro la fine del 2024 nonché la riduzione dell’incidenza del lavoro sommerso del 2% nei settori economici interessati dal Piano.

Azioni di contrasto al caporalato attuate nel 2022, nonché progetti, indagini e governance in materia, sono stati i temi al centro del tavolo tecnico, tenutosi il 19 dicembre scorso, in vista della presentazione della seconda relazione al Parlamento sull'andamento del Piano Triennale relativo alla strategia nazionale di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, ai sensi della legge n. 199/2016.

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/ED

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Modificato: 2 Agosto 2023