21 Dicembre 2020

 

FIS E CIG. Decreti Legge 104/2020 e Ristori. Apertura a nuovi beneficiari ma impossibilità di attuazione per periodi pregressi per avvenuta scadenza del termine di presentazione delle domande. Emendamento del parlamentare Errani teso alla riapertura dei termini non accolto in Commissione pur essendoci un parere favorevole dell’INPS. La Presidente del CNO il 12 novembre scorso si è rivolta al Ministro del Lavoro, Sen. Nunzia Catalfo.

 

E’ semplicemente avvilente, sul piano della morale e del diritto che, provvedimenti emergenziali varati per venire incontro alle esigenze di imprese e lavoratori (id: principalmente lavoratori) siano sorretti da termini decadenziali in relazione alle varie fasi operative come ad esempio la presentazione delle domande o degli SR41.

Trattandosi di un “risarcimento del danno” patito dal lavoratore per essere stato fermato dallo Stato non dovrebbe esistere.

Ma l’incompetenza da un lato e l’occhio rivolto alle risorse stanziate fanno commettere le peggiori ignominie.

E così si fanno provvedimenti, ad esempio, riservati, anche oltre il termine, a lavoratori in forza alla data del 13 luglio nel mentre quelli assunti successivamente diventano invisibili.

Si provvede poi, quasi con interpretazione autentica avente efficacia retroattiva ad includere tra i beneficiari questi lavoratori assunti dal 14 luglio fino al 9 novembre ma per alcuni di questi, non ricompresi (giustamente) in precedenti domande il recupero dell’indennità (ma per noi è pur sempre un risarcimento del danno) non è possibile per l’avvenuto spirare dei termini decadenziali per la riproposizione delle domande afferenti periodi precedenti.

Vengono presentati emendamenti nel corso dell’iter di conversione del decreto legge (AS 1994) ma nella sera dell’11 dicembre gli stessi non superano l’esame della Commissione Bilancio del Senato ad onta del parere favorevole dell’INPS.

Da qui, un’accorata lettera della Presidente Marina Calderone al Ministro del Lavoro, Sen. Nunzia Catalfo, in data 12 dicembre.

Così si esprime la ns. Presidente:

Le scrivo con riferimento al decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 (c.d. decreto-legge “ristori”), in fase di conversione presso il Senato della Repubblica (AS 1994), per sottoporle una tematica connessa all’applicazione delle disposizioni concernenti i trattamenti di integrazione salariale emergenziale. Come certamente a Lei noto, all’interno della legge di conversione del decreto-legge su citato sono stati trasposti i testi dei decreti-legge cc.dd. “ristori bis”, “ter” e “quater”. Quest’ultimo decreto, 30 novembre 2020, n. 157, è intervenuto sulla connessione tra i trattamenti di integrazione salariale emergenziale previsti, rispettivamente, dai decreti-legge 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. decreto-legge “agosto”) ed il decreto-legge c.d. “ristori”. Detto intervento, sulla scia delle molteplici sollecitazioni degli operatori del settore, ha consentito astrattamente ai datori di lavoro di tutelare i propri dipendenti in soluzione di continuità sino alla fine del corrente anno 2020. Tuttavia, appare necessario, anche in considerazione dei successivi interventi normativi (dispiegatisi nell’arco temporale compreso tra i mesi di settembre e dicembre), procedere ad un coordinamento normativo circa i termini di presentazione delle relative domande di accesso. Allo stato attuale, infatti, taluni datori di lavoro, pur nella potenziale facoltà di accedere ai trattamenti di integrazione salariale ai sensi del c.d. DL “ristori-quater”, non si trovano nella pratica situazione di poter presentare le relative richieste, a causa della già intercorsa scadenza dei relativi termini.  Proprio al fine di coordinare l’intero impianto normativo in commento erano stati presentati alcuni emendamenti (a titolo esemplificativo: 1.1000/237 testo 2 a prima firma Errani) volti a posticipare i termini di presentazione delle domande, così da assicurare l’accesso – a beneficio dei lavoratori – ai periodi di integrazione salariale emergenziale. Proposte emendative sulle quali, come sa e come noto all’Ufficio legislativo del Ministero, l’Inps ha espresso – per quanto di propria competenza – parere favorevole. Dalle informazioni disponibili, tuttavia, sembrerebbe che dette proposte emendative non siano state approvate nella serata dell’11 dicembre presso le Commissioni Bilancio e Finanze. Comprenderà che detto coordinamento è necessario al fine di assicurare l’effettiva applicabilità delle norme in commento e che, pertanto, appare opportuno procedere ad un coordinamento normativo dei testi riuniti nella legge di conversione dei decreti-legge cc.dd. “ristori”. La norma di coordinamento, anche tenuto conto delle potenziali tempistiche di conversione del decreto-legge, dovrebbe prorogare al prossimo 31 gennaio 2021 tutti i termini di trasmissione delle richieste di accesso ai trattamenti di integrazione salariale – ex lege decadenziali – scaduti nel periodo compreso tra il 1° settembre ed il 31 dicembre 2020. Nella speranza che il Governo possa, attraverso gli strumenti ritenuti più opportuni, procedere a detto coordinamento normativo – peraltro neutro con riferimento agli effetti sulla finanza pubblica – si rimane a disposizione per ogni eventuale chiarimento che il dicastero dovesse ritenere utile”.

Noi auspichiamo solo che il tutto finisca presto!!!

Buon lavoro

Ad maiora 

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

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Modificato: 2 Agosto 2023