12 Febbraio 2020

Nella trasmissione della WEB TV dei Consulenti del Lavoro “Punti di vista” le tesi del Sottosegretario al M.E.F. Pier Paolo Baretta e del Vice Presidente della Commissione Lavoro del Senato, William De Vecchis, su riduzione della pressione fiscale e riforma delle pensioni. Il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, ha evidenziato, invece, lo scarso interesse del Governo verso le aziende, i lavoratori autonomi e professionisti.

 

“Non solo buste paga” ma disamina a 360° della situazione economico – produttiva del Paese, riduzione pressione fiscale, riforma delle pensioni, disinteresse delle Istituzioni governative per autonomi e professionisti.

Di tutto e di più, dunque, nella trasmissione della WEB TV dei Consulenti del Lavoro “Punti di vista”.

In questa puntata hanno partecipato il Sottosegretario al M.E.F Pier Paolo Baretta, il Vice Presidente della Commissione lavoro del Senato, William De Vecchis, e il “nostro” Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi.

Interessante il “focus” su pressione fiscale e situazione degli autonomi e professionisti passando per una riforma delle pensioni.

Il Sottosegretario Pier Paolo Baretta ha confermato che uno dei punti nevralgici dell’agenda di Governo è rappresentato dalla riduzione delle tasse a lavoratori e Pensionati e sono già due i fronti su cui si sta già intervenendo: da un lato con il taglio del cuneo fiscale, previsto dal D.L. n.3/2020 “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente” pubblicato il 5 febbraio in Gazzetta Ufficiale, per il quale sono stati stanziati 3 miliardi per il 2020 e 5 per il 2021; dall’altro lato con il tavolo tecnico già convocato al Ministero dell’Economia e Finanze per avviare una riforma fiscale che riduca le aliquote Irpef per autonomi e pensionati a partire dalla prossima legge di bilancio.

L’idea sarebbe condivisa dalla maggioranza, secondo quanto dichiarato dal Sottosegretario al MEF, Pier Paolo Baretta, per cui  “L’obiettivo principale è di poter arrivare alla fine di quest’anno a mettere in legge di bilancio una riforma fiscale che abbia come effetto che i cittadini, non i lavoratori dipendenti che hanno già avuto un risultato, ma i pensionati, le partite IVA, godano dell’abbassamento del peso delle aliquote”.

“Si tratterà di capire” ha aggiunto “quanto sarà possibile operare, soprattutto sulle due aliquote più basse, e se si riuscirà anche sulla terza, in modo da togliere il peso delle tasse sui redditi medi e medio bassi”.

“Tutto ciò comporterà, ha aggiunto di nuovo, che la rimodulazione dell’IVA sarà inevitabile avendo una clausola di salvaguardia nel 2021 di 20 mld, ma tutto dipenderà da come si sceglierà di farlo”.

Secondo il Sottosegretario, una strada percorribile potrebbe essere quella di “ridurre il carrello della spesa e lasciare andare verso un progressivo aumento il voluttuario o i beni di lusso”.

Nel corso della puntata si è affrontato anche il tema della riforma pensionistica.

Con i risparmi ottenuti da Quota 100, che come confermato da Baretta non verrà prorogata dopo il 2021, il Governo mira a garantire la massima flessibilità in uscita – per evitare il ritorno alla Fornero e dare ad ogni lavoratore la possibilità di scegliere quando uscire dal mercato del lavoro – e al tempo stesso a creare un sistema di welfare che tuteli chi non è autosufficiente.

Il tema sarà discusso con il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo già la prossima settimana, nell’audizione in Commissione Lavoro al Senato, ha assicurato il Vicepresidente della Commissione, William De Vecchis, sottolineando che la Lega presenterà le sue proposte al Ministro per ciò che riguarda quota 41, salario minimo e non autosufficienza, ma dirà la sua anche sulla flat tax e sulla questione delle aliquote “per permettere anche alle aziende di avere sgravi sulla tassazione e quindi di assumere”.

Sul tema dell’occupazione è intervenuto il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, definendo positivi gli interventi già introdotti nella manovra finanziaria a favore dei lavoratori dipendenti e di chi non ha lavoro, ma poco apprezzabile lo scarso interesse manifestato per le aziende e i lavoratori autonomi, che se non vengono sostenuti con interventi mirati a far ripartire gli affari e il lavoro, non produrranno alcun vantaggio all’economia e all’occupazione. E, di conseguenza, non incrementeranno i contributi per la pensione.

“Non dimentichiamoci mai delle piccole e medie imprese, degli studi professionali, del tessuto socio-economico del nostro Paese che è quello da cui parte tutto, compreso il lavoro dipendente e il sostegno al sistema previdenziale”, ha

sottolineato De Luca al termine della trasmissione.

Lo comprenderanno?

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023