10 Marzo 2022

In occasione della “Giornata Internazionale della Donna” la Fondazione Studi, presieduta da Rosario de Luca, ha condotto una interessante indagine conoscitiva sulla condizione della donna in relazione all’occupazione, percentuali e richieste di competenze da parte dei datori di lavoro. Il “focus” di Fondazione Studi trasmesso anche sul nuovo canale YouTube della Web TV dei Consulenti del Lavoro con uno “special” che vi invitiamo a visitare.

 

Il 7 marzo scorso, alla vigilia della “Giornata Internazionale della Donna” la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha presentato all’opinione pubblica un’interessante indagine statistica sulla “condizione della donna” in relazione al mercato del lavoro.
Quale la conclusione della Fondazione Studi?
Ancora una volta prevale l’alta qualificazione come volano del mercato del lavoro per le donne!!
Mentre, infatti, arranca la ripresa occupazionale al femminile, cresce l’appeal di laureate e specialiste per le nuove assunzioni: scelta una candidata per il 66,3% dei nuovi assunti nel 2021 in posizioni altamente specializzate.
Lo slogan, allora, potrebbe essere: Alta formazione e competenza affinché le donne possano avere più chance lavorative. Nel 2021, il mercato del lavoro ha guardato con maggiore attenzione ai profili femminili più qualificati anche in settori a tradizionale vocazione maschile (settore ingegneristico, scienze matematiche, informatica). Tradotto: quasi un'assunzione su quattro (24%) è avvenuta tra professioni intellettuali, ad alta specializzazione e tra quelle tecniche. Le donne hanno rappresentato il 66,3% delle nuove attivazioni tra i profili intellettuali e specializzati, cresciuti del 23% rispetto al 2019.
Un segnale incoraggiante, sebbene il numero delle lavoratrici sia passato dai 9,7 milioni del 2019 ai 9,5 milioni del 2021.
Tutto quanto detto fin qui emerge dal dossier “Donne e lavoro: ancora lontana la ripresa occupazionale”, realizzato da Fondazione Studi Consulenti del Lavoro elaborato a partire dall’analisi coordinata dei dati Istat contenuti nell’indagine mensile sulle Forze Lavoro e di quelli delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro riferiti alle nuove attivazioni.
Rispetto ai primi nove mesi del 2019, crescono nello stesso periodo del 2021 le assunzioni delle laureate che hanno rappresentato il 18,4% delle neoassunte (8,5% tra gli uomini).
Su 100 laureati che hanno sottoscritto un nuovo contratto, 65 sono donne. Entrando nel dettaglio delle singole professioni, i profili che hanno mostrato maggiore dinamicità sono anche quelli dove persiste ancora un divario di genere.
A registrare la maggiore crescita (+40,2%) sono, infatti, donne ingegnere e architette, seguite dalle specialiste della salute (+33,6%), della formazione e della ricerca (+26,9%) e specialiste in scienze matematiche, informatiche e chimiche (+19,5%).
Riguardo alle tipologie contrattuali si evidenzia come l’incertezza del quadro congiunturale e la giovane età delle neoassunte abbiano determinato un massiccio ricorso a contratti temporanei.
Solo il 21,3% delle donne è assunta a tempo indeterminato, mentre la maggioranza (64%) ha avuto un contratto a termine.
Ma è l’elevata incidenza del part time sulle nuove attivazioni a distinguere le donne rispetto agli uomini; solo una donna su due (49,2%) nei primi nove mesi del 2021 ha firmato un contratto a tempo pieno, mentre tra gli uomini la percentuale è del 68,7%. istruzione (+32,2%), sanità (+ 14,3%) e pubblica amministrazione (+12,1%) restano i settori che trainano l’occupazione femminile, anche per via della mobilità interna.
Nel 2021, il 32,4% delle donne ha trovato lavoro al Sud, unica area del Paese dove, rispetto al 2019, non si è registrata una contrazione delle assunzioni.
Resta ancora un forte divario tra uomini e donne nell’accesso a nuove opportunità di lavoro, benché la situazione sia eterogenea sul territorio.
In equilibrio la Sardegna (50,1% delle nuove assunzioni riguarda le donne), Piemonte (49,5%), Marche (49,2%), Toscana e Umbria (48,8%).
Siamo di fronte a un mercato del lavoro in profondo cambiamento ‒ ha affermato Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro –, anche rispetto alle professionalità che le imprese cercano per intercettare la ripartenza in questa fase di grande incertezza. I dati dell’indagine confermano la spendibilità di profili specializzati e tecnici, per i quali più del genere conta la competenza, nella ricerca di nuovi contratti”.
E proprio per aumentare le possibilità di conoscere diritti e opportunità, Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dedica alle donne uno spazio importante nel nuovo canale YouTube della web tv di Categoria, che l’8 marzo ha avviato le proprie attività. In occasione della ricorrenza, è stata pubblicata una playlist “speciale 8 marzo”: un “bouquet” di contenuti per omaggiare le donne con suggerimenti su come essere autonome, indipendenti e autodeterminate.
Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/ED

Condividi:

Modificato: 2 Agosto 2023