22 Aprile 2020

Il CPO di Napoli si rivolge al Prefetto segnalando la necessità di iscritti che si recano nei loro uffici al di fuori di ogni pensabile orario o nei giorni festivi. Alcuni di questi sono stati, addirittura, sanzionati pur svolgendo una funzione professionale di pubblica utilità, se sol si vuol pensare alle pratiche CIG, e sul presupposto che la nostra attività non risulta tra quelle sospese. Il CNO aveva segnalato tale circostanza a tutti i CPO chiedendo di valutare l’opportunità di rivolgersi al Prefetto.

 

Nonostante i disagi patiti da un aggeggio INPS che, spesso, non funzionava, i rapporti con le OO.SS. per l’informativa, la consultazione, l’esame congiunto e, in alcuni casi, l’accordo, abbiamo presentato centinaia di migliaia di pratiche CIGO/CIGD/FIS/FSBA, combattuto con datori e lavoratori speranzosi dell’ottenimento dell’ammortizzatore” come ha detto il capo del governo in televisione”.

Ci siamo armati di pazienza, guanti e mascherine. Spesso alle 5 del mattino eravamo già in ufficio ed alle 11 di sera lo abbandonavamo quasi sempre più nervosi che soddisfatti per i tanti disagi da affrontare. Poi ci si imbatteva, per concludere o per iniziare, degnamente, la giornata lavorativa con la pattuglia dei Carabinieri, esibivamo l’immancabile autocertificazione, discussioni infinite sulle “comprovate” esigenze. E non ne parliamo quando, magari di Sabato o Domenica, abbiamo dovuto interrompere il lavoro da remoto a casa per correre in ufficio per riavviare quello strumento centralizzato che faceva i capricci ovvero a raccattare documentazione idonea per la determinazione della retribuzione.

Qualche collega non solo è stato sanzionato ma anche “rimproverato” perché di Domenica o “fuori orario di ufficio” si era, in auto, diretti allo studio ovvero si rientrava dallo stesso.

Manco se nella nostra vita professionale fosse stata la prima volta. E che dire delle “nottate” in occasione di condoni?

E pensare che il D.L. 25 marzo 2020 n. 19 e le ordinanze regionali NON HANNO MAI SOSPESO LA NOSTRA PROFESSIONE.

Siamo di pubblica utilità. Pensiamo agli adempimenti mensili per la determinazione della retribuzione e della contribuzione e quelli straordinari come le Casse Integrazioni.

Il CNO, con nota Prot. 2020/0003468 del 14 aprile 2020, ha sollevato il problema scrivendo a tutti i CPO.

Evidenziata la nostra funzione di pubblica utilità (id: si pensi alle pratiche di CIG), la Presidente Marina Calderone ha subito ricordato come tutte le fonti di regolamentazione degli spostamenti e restrittivi delle libertà personali, abbiano sempre escluso i liberi professionisti indicando specificatamente il codice ATECO.

Ai CPO, in base anche alle segnalazioni locali, il CNO ha chiesto, quindi, di valutare l’opportunità di scrivere una nota di preventivo chiarimento ai Prefetti in subiecta materia dandone, poi, contezza allo stesso CNO.

Il tutto allo scopo di consentire ai Consulenti del Lavoro di raggiungere i propri studi a qualsiasi ora o giorno della settimana.

Una breve valutazione con l’Ufficio di Presidenza ed il giorno 15 aprile, by PEC, è stata inviata la nota al Prefetto che potrete leggere a parte.

Buon lavoro.

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

Condividi:

Modificato: 3 Agosto 2023