13 Maggio 2020

La Presidente del CNO, Marina Calderone, in previsione del varo del D.L. Maggio (c.d. Rilancio) si rivolge al Ministro del Lavoro, Sen. Nunzia Catalfo, auspicando il varo di provvedimenti razionali e celeri che consentano l’erogazione, in tempi brevi, di sostegni al reddito per le maestranze che non hanno ancora ripreso lavoro.

 

Che sia un periodo di crisi occupazionale, come logica conseguenza dell’emergenza sanitaria, è chiaro a tutti.

D’altra parte, con la FASE 2, c’è stato solamente una parziale ripresa di attività mentre restano sospesi i lavoratori di aziende che stanno effettuando la sanificazione o di attività produttive e di servizio c.d. di prossimità per le quali si stanno studiando cautele per venire incontro alle esigenze di salvaguardare la salute e la sicurezza di dipendenti ed utenti.

A questo si aggiunga la crisi dei consumi derivante da crisi economica degli acquirenti (id: il mancato o tardivo pagamento di stipendi o di ammortizzatore sociale).

Il Governo sta preparando, dopo il CURA ITALIA, un corposo provvedimento per venire incontro alle esigenze di famiglie, lavoratori, imprese.

Stanno già circolando bozze diverse l’una dall’altra in formato smart (oltre 400 pagine) o “full” (superiore ad 800).

Avremmo, invero, preferito, per evitare fumose e difficili extrapolazioni, tanti provvedimenti per la medesima materia. Ad esempio, il lavoro.

In tale previsione di emanazione “ufficiale” del provvedimento, la nostra Presidente si è rivolta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con una nota del 11 maggio 2020.

Ve la riportiamo in formato testuale e compiacendoci con la Presidente Calderone che rappresenta la nostra voce.

Gentilissimo Ministro,

il perdurare della emergenza sanitaria, delle limitazioni nelle attività produttive e la più generale dinamica contrazione dei consumi, nonché l’intensificarsi delle operazioni di sanificazione degli ambienti di lavoro che richiedono l’assenza dei lavoratori rende indispensabile il ricorso agli ammortizzatori sociali in una misura sicuramente superiore rispetto alle 9 settimane previste per l’intero territorio nazionale dal Decreto cd. Cura Italia dal 23 febbraio scorso al prossimo 31 agosto. Dal momento che il Consiglio dei Ministri, con particolare riferimento al Dicastero da Lei presieduto, ha manifestato l’intenzione di ampliare il numero di settimane disponibili per la totalità dei datori di lavoro, anche attraverso la cassa integrazione in deroga, nonché il periodo cronologico di riferimento, si sottopone alla Sua valutazione la proposta di dare seguito con un provvedimento normativo di immediata efficacia a tale ampliamento. Ciò darà modo all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e agli altri soggetti coinvolti di adeguare tempestivamente le proprie procedure, nella speranza che queste, anche in forza di previsioni normative genuinamente semplificatrici (come auspicato per la proroga del ricorso alla cassa integrazione guadagni con la nostra missiva del 16 aprile scorso), riescano a scongiurare il pericolo di lasciare i lavoratori privi di qualsiasi sostentamento economico.

Comprendiamo che il decreto “Aprile”, ribattezzato Rilancio, sta scontando i ritardi spesso connaturati a provvedimenti normativi articolati, complessi e inerenti materie fra di loro eterogenee. Riteniamo, tuttavia, che la materia degli ammortizzatori sociali e degli incentivi alle imprese debba trovare spazio in un provvedimento che possa essere immediatamente efficace, con l’obiettivo di semplificare l’iter amministrativo di proroga e soprattutto di pagamento ai lavoratori di tutti i tipi di ammortizzatori sociali legati all’emergenza sanitaria in atto. Cordiali saluti. IL PRESIDENTE MARINA CALDERONE

Non è altro che il genuino desiderio di tutti gli iscritti che, quotidianamente, affollano i social per far sentire la voce dei Consulenti del Lavoro affinchè il lavoro svolto, tra mille disagi e sacrifici, consenta al beneficiario finale (id: il lavoratore) di riscuotere quella fonte di sostentamento per sé e la famiglia.

D’altra parte, la ratio della legislazione sociale, così come emerge dall’art. 38, comma 2 della Costituzione, è quella di assicurare mezzi adeguati al sostentamento di vita quando intervengano eventi che incidano sulla capacità di lavoro e di guadagno.

Questo virus non è roba da poco e la crisi occupazionale deriva da una precisa disposizione dell’autorità che ha chiuso le aziende per un certo lasso di tempo.

La salute, innanzitutto, come è giusto che sia, anche per non far collassare il SSN ma anche la retribuzione o il sostegno al reddito è tutto per i lavoratori e le famiglie.

Buon Lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023