28 Agosto 2018

Dura posizione del CNO contro la FLAI- CGIL per le infamanti accuse di “collaborazionismo della Categoria al caporalato” espresse il 9 Agosto scorso sulla stampa. Il Comunicato stampa del CNO non solo fa chiarezza quanto preannuncia le necessarie azioni legali.

 

Essere definiti “caporali in giacca e cravatta” non era il modo migliore per ”staccare la spina” per qualche giorno. E così, mentre si preparavano gli ultimi dettagli, per affrontare il necessario quanto breve periodo di riposo non dimenticando tablet, iPhone, ritagli di giornali, ecco quel fulmine a ciel sereno che ci ha profondamento turbati.

Ci riferiamo all’assurda affermazione del Segretario Generale della FLAI–CGIL, Umberto Franciosi, riportata la mattina del 9 Agosto scorso, a pagina 9, del “Corriere di Bologna” nella quale veniamo definiti, con riporto dalla prima pagina, appunto come “caporali in giacca e cravatta” sostenendo che noi, quali Consulenti del Lavoro, siamo “gli artefici di una catena di appalti illegali”.

Non conosciamo il Segretario Generale della FLAI-CGIL e le motivazioni che lo abbiano indotto a quelle strane ed infamanti affermazioni.

Sappiamo, invece, chi sono i CDL, il loro essere parte dell’Osservatorio della Legalità, le molteplici denunce che il ns. CNO ha inoltrato all’INL per rappresentare il fenomeno degli “appalti a basso costo”, l’operatività della Consulta dei Presidenti CPO della Campania in uno con quella delle DD.TT.LL. della ns. Regione proprio in materia di accertamenti, appalti, ispezioni, abusivismo.

Da cultori e tutori della legalità a “caporali in giacca e cravatta” non ce l’aspettavamo.

Da qui la pronta reazione del CNO con comunicato stampa datato 9 Agosto che vi proponiamo testualmente:

"Siamo esterrefatti e indignati dalle dichiarazioni rilasciate dal segretario generale della Flai-Cgil, Umberto Franciosi, e respingiamo con forza tutte le pesanti accuse che ci vengono mosse, totalmente false e infondate".

"Nell'articolo si delinea un'immagine dei Consulenti del Lavoro del tutto estranea dalla realtà, come dimostra l'impegno che da anni portiamo avanti per contrastare ogni forma di sfruttamento del lavoro e promuovere la dignità e l'etica del lavoro. Quotidianamente, raccogliamo e inoltriamo agli organi competenti segnalazioni di irregolarità riscontrate dai Consulenti del Lavoro nello svolgimento delle proprie attività professionali sul territorio. E proprio in Emilia Romagna sono stati denunciati dalle nostre organizzazioni territoriali i casi di diffusione incontrollata dell’appalto di servizi nel mondo del turismo della Riviera Romagnola. Ma le attività dei Consulenti del Lavoro in tema di lavoro etico sono molteplici. Fra le più importanti e recenti iniziative della Categoria sul tema, il protocollo d'intesa siglato con l'Ispettorato Nazionale del Lavoro per la realizzazione di un "Osservatorio nazionale per la legalità” con l'obiettivo di analizzare le problematiche e contrastare il lavoro irregolare e sommerso, sensibilizzare imprese, lavoratori ed operatori del mercato del lavoro sulle criticità derivanti da pratiche di dumping contrattuale e sociale, appalti irregolari, somministrazione ed intermediazione illecite, fenomeni di caporalato ed utilizzo distorto dell’istituto della cooperativa".

“Contro gli appalti illeciti, le cooperative spurie, le imprese che violano la legge nella gestione dei rapporti di lavoro, il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro è da sempre in prima linea. Nel 2014 è stato siglato l'accordo con l'Ispettorato Nazionale del Lavoro che ha dato vita all'"Asse.Co.", l’asseverazione di regolarità contributiva e retributiva rilasciata dai Consulenti del Lavoro per certificare il rispetto delle norme da parte delle imprese a tutela dei lavoratori e, al tempo stesso, promuovere e diffondere una vera e propria cultura della legalità".

"A fronte di tutto ciò c'è un silenzio assordante delle associazioni sindacali sul fenomeno delle cooperative spurie, metodo con cui viene aggirata la normativa in materia di lavoro con conseguente riduzione di diritti e tutele dei lavoratori.

Per questo respingiamo al mittente le accuse della Cgil che, se è in possesso di casi concreti ipotizzati, ha il dovere di rivolgersi alla Procura della Repubblica senza infangare decine di migliaia di professionisti che svolgono con serietà ed etica il proprio lavoro. A tutela della credibilità e onorabilità dei Consulenti del Lavoro saranno immediatamente avviate tutte le azioni legali sia penali che civili, comprese quelle mirate al risarcimento del danno di immagine procurato".

Anche l’ANCL Nazionale ha preso analoga forte posizione contro il farneticante comunicato della FLAI-CGIL.

Certo è che è brutto vedere il mondo all’incontrario.

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 (*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

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Modificato: 3 Agosto 2023