27 Maggio 2020

Il C.U.P. (Comitato Unitario Ordini e Collegi Professionali) e la R.P.T. (Rete delle Professioni Tecniche) hanno convocato per il 4 giugno 2020 gli “Stati Generali delle Professioni”. Dalle ore 10:30 alle ore 12:30 i Responsabili Nazionali di tutti gli Ordini Professionali presenteranno alla Stampa ed ai Parlamentari invitati il “Manifesto delle Professioni per la Ripartenza”. La manifestazione sarà trasmessa on line su tutti i social network. L’intento è quello di evidenziare alla “politica” ed all’opinione pubblica l’inaccettabile trattamento riservato ai professionisti dal Decreto Rilancio e ribadire il ruolo di sussidiarietà svolto quotidianamente dai professionisti.

 

Il Decreto Legge “Rilancio” (id: D.L. 19/05/2020 n. 34) ha riservato un’amara sorpresa per i professionisti ordinistici, con proprie casse di previdenza, giacchè, inopinatamente e furtivamente rispetto alle bozze circolate prima del Consiglio dei Ministri che ha varato il provvedimento, sono stati esclusi dal novero dei destinatari del contributo a fondo perduto quasi che, essendo professionisti, fossero immuni da crisi economiche o che non contribuissero per il 14% al PIL ovvero che occupassero fittiziamente oltre 2 mln di dipendenti.

E non finiscono qui le sorprese!!!

Non è ancora chiaro, leggendo l’apposita disposizione, se addirittura i professionisti ordinistici sono destinatari (come nel mese di marzo attraverso le loro casse di previdenza) del reddito di Ultima Istanza per i mesi di Aprile e Maggio (da 600 a 1.000 euro).

Inevitabile non solo la delusione quanto la necessità di chiarire con la “politica” il disagio per l’inopinata discriminazione.

E così il C.U.P. (Comitato Unitario Ordini e Collegi Professionali) e la R.P.T. (Rete delle Professioni Tecniche), i massimi organismi associativi degli Ordini Professionali Italiani, presieduti rispettivamente da Marina Calderone (Consulenti del Lavoro) e Armando Zambrano (Ingegneri) hanno convocato per il giorno 4 giugno 2020, dalle ore 10:30 alle ore 12:30, gli “STATI GENERALI DELLE PROFESSIONI”.

La manifestazione, che sarà trasmessa on line su tutti i social network, necessaria per far sentire al Governo il malessere di una componente produttiva essenziale del Paese e, quindi, far correggere il decreto durante il passaggio parlamentare della conversione in legge.

Quelle degli studi professionali, infatti, sono state ritenute attività essenziali e, in quanto tali, escluse dall’elenco delle chiusure imposte per legge durante il periodo di lockdown per prevenire e arginare i contagi da Covid-19.

“Si tratta di un’inaccettabile discriminazione per 2,3 milioni di professionisti”, hanno commentato la Presidente del CUP Marina Calderone e il Coordinatore della Rete Armando Zambrano, “e contro la quale ci batteremo in ogni modo”.

Nei mesi precedenti gli iscritti agli ordini, come tutti gli altri lavoratori, hanno subito le conseguenze – pagando in certi casi con la loro vita per esercitare la propria professione – della pandemia, prima, e della crisi economica, dopo.

L’esclusione dalle tutele – siano esse bonus o contributi a fondo perduto – è in ogni caso inaccettabile sia che si guardi al professionista come un lavoratore della conoscenza sia che lo si guardi come titolare di un’attività economica a tutti gli effetti. Sin dal 2003 la Commissione Europea, con la Raccomandazione 2003_361_CE del 6 maggio 2003, ha equiparato – nella sostanza – il professionista ad una piccola e media impresa. Indirizzo recepito a livello normativo anche in Italia con il Jobs Act Autonomi (Legge 81/2017).

Il 4 giugno, dalle 10.30 alle 12.30, i vari presidenti degli ordini, insieme ai principali leader di partito e a giornalisti economici presenteranno e discuteranno il Manifesto delle Professioni per la ripartenza: un documento diviso per punti che ricorderà al Paese e, soprattutto al Governo, il ruolo sussidiario che già oggi esercitano le Professioni e che ancora di più intendono valorizzare in un momento di incertezza come la c.d. Fase 2, dove molte attività non riescono ancora ad aprire per difficoltà di rispettare i protocolli della sicurezza sul lavoro, oppure perché non riescono ad ottenere dalla Banche i prestiti garantiti dallo Stato necessari per riavviare la produttività. Soprattutto in quest’ultimo delicato ambito, le professioni dell’area giuridico-economico-contabile-tecnica sono ogni giorno con senso di responsabilità al fianco delle imprese per evitare che queste – in assenza di liquidità – si rivolgano alla criminalità organizzata per avere risorse finanziarie. Un lavoro quotidiano e silenzioso che non di rado subisce degli attacchi mediatici ingiustificati frutto della scarsa conoscenza del contributo di legalità che tutte le professioni esprimono quotidianamente nell’esercizio della loro attività.

Appuntamento, dunque, il 4 giugno prossimo!!!!

Buon Lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

 

ED/FC

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Modificato: 3 Agosto 2023