22 Giugno 2020

Le Professioni ordinistiche italiane, a mezzo del C.U.P. (Comitato Unitario Ordini e Collegi Professionali) e R.P.T. (Rete delle Professioni Tecniche) con i rispettivi Presidenti, Marina Calderone e Armando Zambrano, hanno partecipato il 19 giugno scorso agli “Stati Generali dell’Economia” a Villa Pamphilj a Roma. Poche e ben specificate richieste per il rilancio delle professioni dopo il lockdown e tante proposte per la “Rinascita del Paese”.

 

Negli “Stati Generali delle Professioni” svoltisi il 4 giugno scorso, era emersa, dalla voce di esponenti di primo piano della maggioranza di Governo, la necessità che anche le “libere professioni”, organizzate in C.U.P. e R.P.T., partecipassero agli “Stati Generali dell’Economia”.

E così il 19 giugno scorso nel magnifico scenario di Villa Pamphilj a Roma, la Delegazione dei Professionisti guidata da Marina Calderone (C.U.P.) e Armando Zambrano (R.P.T.) ha incontrato il Governo.

Il Premier Giuseppe Conte e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Nunzia Catalfo, hanno ascoltato “la voce” delle Professioni.

Va detto subito che Calderone e Zambrano non solo hanno “chiesto” ma “formulato” proposte, a costo zero, per la Rinascita dell’Italia” consegnando al Premier il “Manifesto delle Professioni” redatto per la Manifestazione Unitaria delle Professioni il 4 giugno scorso.

Il “leit motiv” dell’incontro è stato in due diverse direzioni: lo stato delle professioni a seguito della crisi economica causata dalla pandemia con richiesta di “pari dignità” nelle misure per il rilancio e le proposte delle professioni per l’Italia.

In primis, i rappresentanti di 2.300.000 professionisti hanno chiesto “pari dignità” e di non essere considerati e trattati come “soggetti privilegiati”.

Ben 500.000 professionisti hanno dovuto richiedere il bonus di € 600,00 il che significa che il 20% degli oltre 2 mln di professionisti, per la maggior parte giovani, è a rischio chiusura.

Da qui, la richiesta di estendere il contributo a fondo perduto anche al comparto delle professioni che ha risentito degli effetti del lockdown al pari di altri soggetti economici donde la paventata esclusione dalla misura equivarrebbe ad una ingiustificata discriminazione. 

In quanto alle proposte, le Professioni hanno evidenziato di rappresentare, attraverso gli Ordini e Collegi Professionali, una vera e propria banca del sapere in grado di intervenire su ogni settore per contribuirne al suo rilancio. Dalle infrastrutture alla pubblica amministrazione, dalla giustizia alla salute, l’azione sussidiaria delle categorie può contribuire a dare una mano al Paese, duramente colpito dalla recente emergenza sanitaria.

“Contribuiamo alla creazione del 14% del Prodotto interno lordo”, hanno spiegato Calderone e Zambrano, “e lavoriamo

perché il Paese possa rialzarsi prima possibile. La crisi sanitaria è diventata in breve tempo anche economica, ma non deve diventare sistemica. Con questo obiettivo chiediamo di valutare le nostre proposte a costo zero prima di elaborare un nuovo progetto per il Paese. Quale prima interfaccia della

pubblica amministrazione, negli anni abbiamo sempre contribuito alla sua informatizzazione e crediamo che questa sia una strada da percorrere insieme dando alle aziende e ai professionisti maggiori opportunità di investimento per la modernizzazione complessiva dell’Italia”.

Le rappresentanze istituzionali delle professioni si sono dichiarate convinte che la crisi in atto, determinata in modo pressoché imprevedibile dall’emergenza legata al virus Covid-19, possa essere, pur nella sua drammaticità, l’occasione per una ridefinizione delle priorità di sviluppo del Paese e per delineare un quadro composito di interventi.

Questi ultimi, rappresentativi dell’effettiva complessa e articolata composizione del tessuto produttivo nazionale, in cui operatori con competenze e dimensioni molto diverse, sono in realtà tra loro connessi.

Per il C.U.P. e R.P.T.  “un piano di rilancio non può essere costruito guardando solo ad alcuni settori di punta dell’Italia, ma richiede una visione più ampia della realtà che comprenda anche il settore del lavoro intellettuale”. Un’opera di ricucitura e di messa a sistema di interventi anche molto diversi, attivati da categorie diversificate di operatori economici.

In questa prospettiva, CUP e RPT, hanno messo a disposizione del Governo un pacchetto di proposte che può essere riassunto per macro aree:

semplificazione normativa, con particolare riguardo per le norme sugli appalti pubblici;

– applicazione del principio di sussidiarietà come strumento di semplificazione ed efficientamento delle attività della Pubblica Amministrazione;

– rilancio degli investimenti in opere infrastrutturali e per la messa in

sicurezza del territorio;

– mitigazione del peso fiscale su professionisti e imprese;

– potenziamento del sistema di aggiornamento delle competenze professionali in ambito ordinistico;

– completamento del processo di riforma del sistema ordinistico e migliore applicazione delle norme a tutela della dignità professionale.

 

Ringraziamo di cuore C.U.P. e R.P.T. per la costante attenzione ai problemi delle professioni e, essenzialmente, alla ns. dignità.

Non ci sta bene essere considerati come dei “privilegiati” e “benestanti”.

I 500.000 professionisti che hanno dovuto far ricorso al reddito di ultima istanza sono lo specchio fedele della difficoltà del lavoro, in ogni sua forma, donde la necessità di equiparazione senza alcuna discriminazione.

Ed è, comunque, il caso di ripristinare le tariffe professionali come strumento di calmierazione del mercato.

Se, infatti, i lavoratori hanno il CCNL che garantisce la retribuzione equa, proporzionata e sufficiente, anche i professionisti dovrebbero avere, come lavoratori, analoga garanzia.

 

Buon Lavoro

Ad maiora

                                        IL PRESIDENTE

                                  EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

 

 

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Modificato: 3 Agosto 2023