22 Luglio 2021

La Presidente del CNO, Marina Calderone, a fronte dell’invio massivo di richieste INPS di indicazione codici conguaglio tutela malattia ex art. 26 D.L. 18/2020, si rivolge al D.G. INPS, Dottoressa Gabriella Di Michele, anticipando le difficoltà di adempimento anche sotto il profilo della legittimità della richiesta e la conseguenziale posizione della Categoria dei Consulenti del Lavoro. Nota prot. 2021/0006401 del 21/07/2021.

 

Ieri, con apposita newsletter, avevamo posto alla vs. attenzione, la Nota del CNO, a firma del D.G. Dottoressa Maione, datata 20 luglio 2021, con la quale veniva resa informativa circa l’invio da parte dell’Istituto di PEC ed E-Mail ai professionisti interessati con oggetto: Codici conguaglio ai sensi del messaggio 3871/2020. Riferimento articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 2020. A tale comunicazione INPS sarebbe stato allegato l’elenco dei lavoratori e i periodi certificati ai sensi del comma 1, 2 e 6 dell’articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 2020, così come indicato dal messaggio n. 3871/2020.

In tarda serata di ieri, oltre le ore 19:30, è pervenuta, con preghiera di divulgazione agli iscritti, la Nota del CNO, Prot.2021/0006401 del 21/07/2021 inviata, a firma della Presidente Marina Calderone al Direttore Generale INPS, Dottoressa Gabriella Di Michele, per contestare sul piano della legittimità la richiesta di tale adempimento e per evidenziare, a parte la difficoltà operativa, che tali dati sono, comunque, in possesso dell’Istituto.

Ecco, in forma testuale, quanto riportato dalla nota in informativa:

Gent.ma Dott.ssa, Con riferimento alle richieste pervenute agli iscritti da parte di Codesto Istituto, ai sensi del messaggio 3871/2020, circa l’indicazione dei codici conguaglio tramite variazione dei flussi Uniemens, si rappresenta che la richiesta di riconciliazione dei codici ai fini del monitoraggio di spesa perviene con notevole ritardo rispetto al periodo temporale di riferimento, accrescendo la difficoltà di reperimento dei dati necessari e della relativa variazione telematica. E’ altresì ragionevole ritenere che l’Istituto sia già in possesso di tutti i dati necessari per procedere ad una riconciliazione informatica interna ed automatica dei codici corretti, esonerando le aziende e i Consulenti del Lavoro dalla richiesta di variazione dei flussi Uniemens ormai consolidati da tempo. Tale ulteriore onere porrebbe infatti rilevanti profili di complessità, obbligando peraltro i datori di lavoro e i Consulenti del Lavoro a trattare dati personali cd. “particolari”, con le relative possibili conseguenze in termini di legittimità della base giuridica. Per quanto sopra, riteniamo di dover sostenere la posizione degli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro in ordine alla difficoltà ad aderire alle richieste pervenute da Codesto Istituto. In aggiunta a quanto sopra evidenziato, facciamo rilevare che a tutt’oggi mancano le istruzioni operative per il recupero dei restanti oneri a carico del datore di lavoro, così come previsto dal comma 5 dell’art. 26 del DL 18/2020, per i quali si sollecita una pronta definizione della questione. Invitiamo pertanto l’Istituto a riconsiderare la sua posizione alla luce di quanto esposto con la presente. Cordiali saluti. IL PRESIDENTE F.to (Dott.ssa Marina E. Calderone).

Quello della richiesta di dati, già in possesso della Pubblica Amministrazione, è un vezzo al quale, ad onta di numerose pronunce della Cassazione, è difficile dare un taglio definitivo.

Come dire, la burocrazia è ben lungi dal morire e la semplificazione resta pur sempre un desiderio dei Consulenti del Lavoro.

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

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Modificato: 2 Agosto 2023