10 Luglio 2020

Ammortizzatori Sociali da COVID-19. Decreto Legge 34/2020 e Decreto Legge 52/2020. Ulteriori 5 settimane e successive ulteriori 4 senza soluzione di continuità. Nel mentre si è in attesa della circolare ufficiale dell’INPS sulle modalità procedurali, sulla stampa specializzata appare una nota dell’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro che, intervenendo sulla sconosciuta bozza di circolare INPS, impone, tra le altre, la proposizione di tre distinte domande con i conseguenziali adempimenti. Una per le prime 9 settimane, l’altra per le ulteriori 5 settimane e un’altra ancora per le 4 finali anche se il godimento è senza soluzione di continuità. Una burocratizzazione inaccettabile, una presunta area di parcheggio. L’intervento del CNO con la nota Prot. 2020/0005371 del 9 luglio 2020 rivolta al Ministro del lavoro, Sen. Nunzia Catalfo.

 

Non capita di sovente che la stampa specializzata (e non) pubblichi la posizione ufficiale dell’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul contenuto di una bozza di circolare dell’INPS in materia di ammortizzatori sociali 9+5+4 previsti dal “Cura Italia”, dal Decreto Rilancio e, da ultimo, dal Decreto Legge 52/2020.

Ci riferiamo alla famosa “circolare” INPS della quale siamo in attesa frenetica di emanazione e che, redatta in bozza, sarà stata inviata dall’Istituto di Via Ciro il Grande al Ministero del Lavoro.

Quella stessa circolare di cui, in tutti i nostri Convegni, a decorrere dal primo, in videoconferenza, del 9 maggio 2020, abbiamo AUSPICATO la pubblicazione per fornire risposte esaustive ai tanti quesiti.

Non ultimo, ricorderete, il Convegno in vc del 6 luglio che, iniziato alle 16:00 si sarebbe dovuto concludere alle ore 18:00 ma che, in effetti, è terminato alle 19:15 in quanto i quesiti cui rispondere erano davvero tanti e la maggior parte afferente il numero delle domande da inoltrare e, conseguenzialmente, il numero delle informative sindacali, esami congiunto ed (eventuali) accordi.

E cosa succede?

L’ufficio legislativo del Ministero del Lavoro, non si sa il perché, riesce nell’intento di far pubblicare dalla stampa la propria nota contenente i rilievi critici alla bozza di circolare dell’INPS.

Ergo, gli addetti ai lavori, cioè noi, veniamo a conoscenza, INDIRETTAMENTE, del contenuto della bozza di circolare INPS dai rilievi del Ministero del Lavoro espressi con Nota 0007020 del 6 luglio 2020 con cui si sancisce la non concordanza con quanto asserito dall’INPS nella bozza di Circolare in esame del Minlavoro e si prospettano ben tre domande una per ciascun periodo 9+5+4 anche se sono fruite tali settimane senza soluzione di continuità.

E questi signori sono gli stessi che vorrebbero salvare l’Italia con il Decreto SEMPLIFICAZIONE.

La presa di posizione del ns. CNO non si è fatta sentire.

La Presidente, Marina Calderone si è rivolta al Ministro del Lavoro, Sen. Nunzia Catalfo, con nota prot. 2020/0005371 del 9 luglio 2020, esprimendo sorpresa ed amarezza per l’episodio avvenuto.

La nota de qua merita di essere riportata testualmente!!!

Gentile Signor Ministro,

la nota dell’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro del 6 luglio, divulgata e ampiamente commentata a livello mediatico ancor prima della circolare a cui si riferisce, desta non poca preoccupazione per i suoi contenuti.

Mi riferisco al fatto che essa impone la necessità di provvedere alla presentazione di due distinte istanze per la fruizione dei periodi di ammortizzatore sociale successivi alle prime nove settimane, previste all’origine dal decreto “Cura Italia”.

Viene specificato che sia per richiedere l’ulteriore periodo di cinque settimane, così come le quattro, originariamente fruibili solo da settembre, per le quali è stata riconosciuta la possibilità di una richiesta anche immediata, ove siano state utilizzate tutte le precedenti quattordici, è necessario formulare domande distinte, anche nel caso in cui si verifichi una richiesta di fruizione senza soluzione di continuità.

In particolare, la nota di cui trattasi (che allego alla presente) invita l’Istituto a correggere una bozza di circolare, peraltro ad oggi non nota, che consentirebbe invece la proposizione di un’unica domanda qualora, nella prospettazione della necessità dell’utilizzo dell’ulteriore periodo di cinque settimane, il datore di lavoro si trovi nelle condizioni di dover richiedere ancora una porzione residua del periodo riconducibile alla prima tranche di nove settimane.

La soluzione non appare condivisibile, considerato che impone una rigidità applicativa che si somma a quella della norma, la cui previsione dell’accesso “a scaglioni” ai vari periodi di ammortizzatore

sociale riconosciuti dalla legislazione di emergenza, rappresenta innanzi tutto una prima ragione di farraginosità non dovuta ad esigenze gestionali.

Prevedere, come la nota dell’Ufficio legislativo vorrebbe, domande separate in ogni caso, a prescindere dalla sussistenza di ragioni che in concreto dimostrano l’unicità del periodo di fruizione, appare perciò gravemente contrario a quelle esigenze di celerità, efficienza, semplificazione, le cui istanze provengono diffusamente e si dichiarano perseguite anche dal Governo.

In buona sostanza, imporre tale duplicazione comporterebbe un grave appesantimento della procedura, con ripercussioni in termini di efficacia. Impedire che, per un unico periodo sia possibile proporre un’unica domanda, che ricomprenda anche il periodo residuo non fruito, importerebbe:

– Duplicazione degli adempimenti formali, con speculare duplicazione degli incombenti per i datori di lavoro ed i professionisti che li assistono;

– Duplicazione di verifica di termini, controlli, attività degli uffici dell’Istituto;

– Aumento, abnorme, di fatto, dei tempi e del rischio dei ritardi.

Per tutte le considerazioni di cui sopra, questo Consiglio Nazionale chiede di correggere l’impostazione della nota dell’Ufficio Legislativo e prevedere con apposito provvedimento una sola istanza di accesso a Cigo e Fis con causale Covid per l’intero periodo oggetto di tutela.

In questa sede, si sollecita una rapida definizione della questione, onde consentire ad aziende e professionisti di operare con tempestività, senza rischiare di incorrere in errori procedurali a loro certamente non imputabili.

Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE

(Dott.ssa Marina E. Calderone)

E tutto questo nell’assoluto silenzio di organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Buon Lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

Condividi:

Modificato: 3 Agosto 2023