5 Novembre 2019

 

Massimo impegno del Consiglio Nazionale dell’Ordine per la tutela della dignità e del ruolo delle libere professioni. Serrato confronto con le forze politiche. Dall’Asse.co all’equo compenso, dal welfare alla semplificazione in materia fiscale. Cinque mozioni presentate da tutte le forze politiche, dai Democratici a Fratelli d’Italia, dalla Lega a Forza Italia passando per il Gruppo Misto.

 

Tra i tanti pregi “politici”, “istituzionali” del Consiglio Nazionale dell’Ordine c’è anche quello della “perseveranza”. Scorrendo i numeri “vecchi” della presente Rubrica ci si imbatte spesso in riunioni presso il M.E.F. per richiedere, a gran voce, un calendario di scadenze dei pagamenti delle imposte e degli adempimenti burocratici (alcuni ripetitivi ed inutili) più razionale nell’interesse dei contribuenti, dei professionisti che li assistono ma anche della P.A. finanziaria.

Nondimeno, poi, l’impegno sull’equo compenso culminato con una legge che esplicita il “principio” (id: la grande Assemblea del CUP e della RPT al teatro Brancaccio di Roma con la partecipazione di tanti esponenti politici di tutti i partiti) che, nella pratica (id: bandi di gara) stenta a trovare attuazione.

E, dulcis in fundo, i vari protocolli d’intesa con le Regioni per l’ASSE.CO quale baluardo di legalità della nostra Categoria nell’asseverare la regolarità retributiva e contributiva delle aziende che partecipano agli appalti delle PP.AA. regionali.

E, lo sapete, in questo c’è anche l’impegno del CPO che si è rivolto all’Assessore Palmeri per ottenere un Protocollo d’Intesa in tal senso con il Governatore De Luca.

Orbene, a prescindere dal fatto che si è in tema di legge di Bilancio in quanto l’impegno risale a tempi immemorabili, la ns. Categoria, rappresentata dalla Presidente Marina Calderone, ha insistito nelle richieste alle forze politiche di provvedimenti che rendano fattibile, operativa, meno stressante e più razionale, l’attività professionale nell’ambito di quella sussidiarietà e terzietà che caratterizza la ns. professione.

E così le esigenze dei liberi professionisti sono state al centro di cinque mozioni parlamentari che sono state presentate e approvate alla Camera dei Deputati.

A portare per prima l'attenzione sulle professioni è stata la proposta di Fratelli d'Italia, a cui sono seguite altre quattro mozioni, di tenore simile, da parte della Lega, di Forza Italia, del Gruppo Misto e del Partito Democratico.

Le richieste avanzate dai vari partiti all’esecutivo hanno interessato diverse tematiche: dalle semplificazioni in materia fiscale per garantire più collaborazione fra fisco e contribuenti, a quella normativa attraverso la rimozione di alcune distorsioni che rendono l’ordinamento di difficile lettura, passando per il welfare. Un tema condiviso da tutti è quello inerente l’equo compenso per i professionisti.

In tutte queste mozioni, infatti, c’è sempre la richiesta al Governo di intraprendere ogni opportuna iniziativa di carattere normativo atta a garantire la diffusa applicazione del principio dell’equo compenso per le prestazioni svolte da professionisti a favore delle pubbliche amministrazioni, grandi imprese, banche e assicurazioni.

Nell'istanza di Fratelli d'Italia, in particolare, trova, poi, spazio anche la richiesta del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di diffondere il protocollo sull'Asse.Co, per il tramite dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, e di istituire un tavolo congiunto con la Categoria per monitorare il rilascio delle asseverazioni e valutare azioni congiunte di tipo formativo e informativo.

Andiamo avanti così!!!

Buon lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

Condividi:

Modificato: 3 Agosto 2023