27 Luglio 2020

Ennesimo rifiuto del Governo ad una proposta proveniente dalle professioni. Nessun rinvio delle scadenze fiscali del 20 luglio al 30 settembre pur con la consapevolezza di un’economia ferma dopo tre mesi di lockdown. Il C.U.P. e la R.P.T. guidati da Marina Calderone e Armando Zambrano avvisano, con comunicato stampa congiunto, il Governo e l’opinione pubblica che il Paese è a rischio di emergenza sociale e che l’autunno si prospetta difficile per il mercato del lavoro.

 

Quasi contemporanea la presa di posizione dei Consulenti del Lavoro e delle Professioni contro l’operato del Governo. Dapprima l’annunciata mobilitazione dei Consulenti del Lavoro il 29 luglio innanzi alla Camera dei Deputati in Piazza Monte Citorio dove solo 100 rappresentanti di tutte le componenti della Categoria si confronteranno con la “Politica” dopo l’ennesima farraginosità  procedurale dell’INPS con un msg partorito lo stesso giorno della scadenza del termine perentorio di consegna delle istanze di cigd il 17 luglio scorso e un attimo dopo il comunicato congiunto C.U.P. (Comitato Unitario degli Ordini e Collegi Professionali) e della R.P.T. (Rete delle Professioni Tecniche) guidati rispettivamente dalla Presidente Marina Calderone e dal Presidente Armando Zambrano dopo l’ennesimo rifiuto del Governo ad una richiesta di rinvio al 30 settembre delle numerose scadenze fiscali fissate, da ultime, al 20 luglio proveniente dai Commercialisti.

C.U.P. e R.P.T. hanno paventato il rischio di emergenza sociale dopo questo ennesimo rifiuto di una proposta proveniente dalle libere professioni, quella del rinvio del pagamento a settembre 2020, finalizzata a salvaguardare il tessuto economico-produttivo del Paese preconizzando un autunno molto difficile per il mercato del lavoro italiano.

Dopo mesi di blocco delle attività economiche del Paese per effetto dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la mancanza di liquidità tra imprese, professionisti e contribuenti è una situazione di fatto. Ed è, quindi, quanto mai ingiustificata la scelta del Governo di non rinviare le scadenze fiscali al 30 settembre 2020, come richiesto dai Commercialisti italiani. Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche hanno scelto, così, di fare quadrato intorno all’esigenza di far prendere fiato all’economia di un Paese in cui molte attività commerciali ancora non hanno potuto riaprire.

Ed ecco l’appoggio alla protesta del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti.

Il rinvio delle scadenze fiscali è solo l’ultima proposta delle professioni italiane non accolte dal Governo, nonostante le aperture registrate dallo stesso Esecutivo durante gli Stati Generali dell’Economia. Prima c’erano state le diverse richieste dei Consulenti del Lavoro di semplificare gli ammortizzatori sociali a favore di una modalità più coerente con le esigenze delle imprese in uno dei momenti più difficili per il mercato del lavoro italiano. Ma anche la proposta di non escludere, come fatto, gli iscritti agli Ordini dai contributi a fondo perduto e la sottolineatura del mancato ampliamento delle funzioni sussidiarie degli ordini. Due sollecitazioni, queste ultime, arrivate al premier Giuseppe Conte, facendo leva sulla legge 81/2017 (il c.d. Jobs act degli Autonomi) che ha stabilito a livello normativo, nel primo caso, l’equiparazione fra i professionisti e le imprese italiane e previsto, nel secondo caso, una delega ben precisa ma mai esercitata dai Governi precedenti.

“L’ormai prossima scadenza delle tutele messe in campo dal Governo in assenza di una vera ripartenza dell’economia, frenata dalle preoccupazioni legate ad una nuova pandemia autunnale, rischia di far scoppiare un’emergenza sociale” hanno sottolineato Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, e Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni tecniche.

Per scongiurarla”, hanno affermato, “i professionisti, che con senso di responsabilità stanno assistendo imprese, lavoratori e famiglie nella gestione e nell’attuazione delle misure messe in campo dal Governo, ancora una volta sollecitano l’Esecutivo ad ascoltare chi conosce bene il tessuto produttivo del Paese, le sue difficoltà e ha le idee per favorire le vere semplificazioni”.

Speriamo solo che ci ascoltino!!!

I fatti concreti hanno, purtroppo, dimostrato come la realtà sia sconosciuta agli abitanti del “Palazzo” (id: i decisori politici).

Le Professioni non vogliono, né intendono, invadere il campo riservato alla politica ma questa deve estrinsecarsi con atti razionali e finalizzati allo scopo.

Il caos delle Casse Integrazioni è, purtroppo, l’esempio vivente di quanto sia stato fallace il mancato ascolto delle n.s proposte.

Buon Lavoro
Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

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Modificato: 3 Agosto 2023