4 Agosto 2020

Il CNO prende posizione ufficiale sul contenuto del Msg INPS n. 3007 del 31 luglio 2020 in materia di decadenza delle istanze di CIGO, ASO, CIGD E CISOA per ritardi nell’invio dei Modelli SR41. La Presidente Calderone, nel respingerne il contenuto, ha affermato che il CNO già sta valutando ogni strumento giuridico adeguato per impedirne gli effetti che ne potrebbero derivare.

 

E’ un periodo infausto per la nostra Categoria in relazione ad una legislazione ballerina e confusionaria in materia di ammortizzatori sociali cui, ormai di routine, fanno seguito, a ritmo, ormai, settimanale, documenti di prassi INPS (Messaggi o Circolari) che, a piacimento restringono o differiscono termini talvolta ordinatori e talune altre volte perentori.

Si lavora contro il tempo, con ansia, stress, con danno all’immagine ed alla nostra salute.

A volte i datori di lavoro non riescono nemmeno a comprendere il perché i loro dipendenti si lamentino perché non hanno ricevuto il sussidio di CIG in quanto “la televisione afferma che non ci sono pagamenti arretrati che dipendono dall’INPS”.

Ergo, fate un pò voi.

Il 29 luglio abbiamo protestato in Piazza Monte Citorio invitando tutte le forze politiche e consegnando, comunque, loro un dossier contenente le motivazioni per ciò che non è andato bene nella gestione emergenziale della CIG e ciò che si potrebbe fare.

E magari c’è stato anche chi si è offeso quando, aderendo all’invito, sono arrivati nella postazione autorizzata i vari Gasparri, Meloni o Salvini.

Evidentemente gli “altri” erano intenti a valutare come rendere ancora più difficile la vita ad aziende e professionisti con il Decreto Agosto.

Per fortuna che, sul piano politico, c’è stato l’incontro con il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà e con i vertici INPS.

Ma, ecco l’amara ulteriore novità.

Il 31 luglio 2020, l’Istituto, con msg. n. 3007, illustra gli effetti della decadenza per l’invio delle istanze di CIGO, ASO, CIGD e CISOA, nei casi di mancato rispetto dei termini stabiliti per le richieste di pagamento diretto da liquidarsi a cura dell’Istituto stesso. L’Istituto precisa, infatti, che non potranno essere accolte tutte le istanze con pagamento diretto, contenenti o meno la richiesta di anticipo del 40%, se la trasmissione del modello “SR41” semplificato sia avvenuta in violazione dei termini stabiliti.

I datori di lavoro dovranno, a tal punto, farsi carico della mancata prestazione, sostenendo il pagamento della stessa e gli oneri connessi.

Nel messaggio vengono nuovamente riepilogate le tempistiche per l’invio del modello “SR41” semplificato, ovvero: 

  • entro la fine del mese successivo al periodo di integrazione salariale, qualora tale termine sia successivo al 17 luglio e il provvedimento di concessione sia adottato entro la fine del periodo di integrazione salariale; 
  • entro 30 giorni dall’adozione del provvedimento di concessione, qualora quest’ultimo sia posteriore alla fine del periodo di integrazione salariale; 
  • entro il 17 luglio, qualora la data individuata sulla base dei casi precedenti sia antecedente al 17 luglio.

Dura la presa di posizione del CNO e della Presidente Marina Calderone che, così si è espressa con grande eco anche sui social:

"Stiamo valutando ogni strumento giuridico adeguato per ovviare ai contenuti erronei del messaggio Inps n. 3007 del 31 luglio scorso. Le previste disposizioni non sono da noi condivisibili e interverremo per impedire gli effetti negativi che ne potrebbero scaturire".

Per noi CPO occorre, ormai, un’azione forte: incrociare le braccia!!

Le buone maniere istituzionali non hanno sortito l’effetto desiderato.

Né ci possiamo considerare servi del sistema.

Bisogna eliminare il divieto di licenziamento e ridare la libertà alle imprese ed al mercato del lavoro.

Non si possono obbligare le imprese, mediante il blocco dei licenziamenti, a far ricorso, a queste condizioni, alla CIG con oneri a carico delle imprese e dei professionisti.

E non è esclusa un’azione per danno reputazionale e per l’illegittimità costituzionale del divieto di licenziamento non contraltato da un sicuro strumento a sostegno del reddito!!!

E poi c’è la considerazione che le attività sono ormai tutte riprese e con esse ci deve essere il ritorno alla normalità per le imprese.

Buon Lavoro

Ad maiora

IL PRESIDENTE
EDMONDO DURACCIO

 

(*) Rubrica contenente informazioni riservate ai soli iscritti all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Riproduzione, anche parziale, vietata. Redazione a cura della Commissione Comunicazione Istituzionale del CPO di Napoli.

ED/FC

 

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Modificato: 3 Agosto 2023